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22 la miscellanea chiaravallese


Che cosa non feci con l’Ambasciatore Veneto, che stava le hore, e le hore a descrivermi il modo con che la sua Repubblica haverebbe potuto soccorerci?

Gran parlatore, ma senza fondamento, perchè concludeva, che quando le corone si fossero unite a deprimere il Turco, i Veneziani haverebbero poi con tutte le loro forze debellati i nostri ribelli; e io presaga de miei mali le conchiusi che quando avessimo avuto il modo d’inchiodare la Rota della fortuna haveressimo havuto tempo di aspettare le sue promesse. Madama mia Sorella che ha tanta parte meco del mio Cuore mi haverebbe soccorsa de dinari e di gente poderosamente, quando il suocero gli havesse lasciato lo stato così cospicuo de suoi antenati- libero, e senza le miserie, in che la povera principessa si ritrova. Restava il domandare un grosso imprestito de dinari a Genovesi, e mi ricordo che me lo scrivesti voi; li Tesori però di tutta Europa che si ritrovavano in Genova non erano come vi scrissi all’hora, figlio mio, in potere del pubblico, sono bensì de particolari; né noi riavevamo pegni d’assicurare li cambii e lo sborso.

Ma che aiuti potevo io più sperare che dalla mia Casa? e se io non mi lasciai atterrire in vedermi nelle mie stanze reali e native meno honorata e adulata di quello che fossi prima, che mi maritassi, credevo ad ogni modo che il carattere indelebile di figlia del Grande Enrico, fosse l’attrativa maggiore di movere tutti i ministri della Corona di Francia, a soccorermi non solo, ma ad impegnare loro stessi al redrizzo della mia fortuna.

Fu però forza che l’alt l’o hieri venuto il corriero d’Italia con la nuova certa d’essersi il Duca di Modena humiliato a chiedere perdono al Re di Spagna rinunciando suo fratello la protezione di Francia, io dicessi al Cardinale, che fu qua l’ultimo de Prencipi e Ministri a condolersi meco delle mie sciagure: Se voi haveste per me e per la giustitia della mia causa impiegato la metà del dinaro e del soccorso che havete dato a Modena inutilmente e con sì gran vituperio della Francia, con tanti altri Thesori consumati dell’Erario al pupillo mio Nipote nella dirretione de vostri privati interessi in Italia, non havereste occasione di fare meco questo offitio di condoglienza. Al che il Cardinale non replicando, si licentiò subito, e mostrò con questo modo di trattare, di non conoscermi più per Regina e figlia di un Monarcha