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Camera dei Deputati — 142 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



non schematica degli eventi successivi, quando la strategia della tensione si avvia al tramonto.

Il piano di rinascita democratica segna l’ingresso alla seconda fase, quella della penetrazione nel sistema, che viene aggredito attraverso la ragionata acquisizione di alcuni suoi gangli di funzionamento essenziali. È la stagione organizzativa della completa copertura della Loggia e del suo qualificato ampliamento, con le quali i gruppi che si identificano nella loggia accompagnano l’esperimento politico dell’inserimento del partito comunista nella maggioranza di governo.

Se vogliamo apprezzare in pieno la flessibilità dell’operazione e la tempestività dei suoi tempi di attuazione, non possiamo non dare rilievo, a questo punto dell’analisi, al dato emergente dall’istruttoria, ampiamente esposto precedentemente nelle sue modalità operative, sull’ingresso del Corriere della Sera nell’orbita di influenza della Loggia P2; dato questo suffragato, con riscontro puntuale, dal documento che il Comitato di redazione e di fabbrica del giornale ha inviato alla Commissione. In questo lavoro è rinvenibile una ampia e documentata testimonianza della penetrante azione, a livello anche di gestione di notizie minori, che veniva esercitata sul quotidiano, il cui direttore, Di Bella, era iscritto alla Loggia P2, completando così l’organigramma di controllo della testata. Di fronte a questo rilievo non può non essere posto in luce che il giornale mantenne durante l’esperimento politico della solidarietà nazionale un orientamento di sostanziale appoggio alla soluzione politica, di governo e di maggioranza parlamentare, che si veniva enucleando nelle sedi istituzionali. Valga per tutte la testimonianza offerta dall’editorialista politico del quotidiano, Gianfranco Piazzesi, il quale afferma in un suo volume di aver propugnato e difeso nei suoi corsivi tale linea senza che la direzione avesse mai ad interferire in senso censorio.

Il sostegno fornito dal1a direzione di Di Bella all’operazione guidata dall’onorevole Moro va peraltro letto alla luce dei dati in nostro possesso sulla compenetrazione tra gruppo Rizzoli e Loggia Propaganda e sul controllo che Gelli poteva esercitare, ed in fatto esercitava, nella sua qualità di garante ultimo di quella situazione proprietaria e gestionale emblematicamente rappresentata dal famoso «pattone».

I dati conoscitivi sul Corriere della Sera si pongono cosÌ alla nostra attenzione con tutta la carica del loro ambivalente significato, poiché, se da un lato segnalano alla nostra riflessione il rilievo indubitabile degli interessi politici della Loggia, dall’altro sollecitano un’analisi scevra da ogni schematismo interpretativo, non dismettendo il quale diventa impossibile cogliere il fenomeno nel suo più recondito significato.

Partendo da questa osservazione di metodo, il dato dal quale bisogna prendeve le mosse è la constatazione di indubbio riscontro storico che le elezioni del 1976 avevano pvovocato nella situazione politica del Paese un mutamento profondo, costituito dal ruolo inedito che il partito comunista veniva ad assumere, anche per la condizione posta dal partito socialista di non far parte di alcuna