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Camera dei Deputati — 61 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



di collegamento con le SS. È attivo nel rastrellamento dei prigionieri inglesi e degli antifascisti. Fa arrestare il parroco di San Biagio in Cascheri che a suo dire avrebbe favorito alcuni di essi. Capeggia le squadre per il rastrellamento dei renitenti alla leva; è complice dell’arresto di quattro di essi, poi fucilati nella fortezza di Pistoia.

1944 - 26 giugno. Partecipa, con la formazione partigiana di Silvano Fedi, all’attacco alle carceri giudiziarie di Pistoia, Villa Sbertoli, che consentì la liberazione di 57 detenuti politici e di due ebrei.

1944 - 28 agosto. È ucciso il commissario capo di PS presso la questura di Pistoia, Giuseppe Scripilliti, che oollaborava con i partigiani. Gli fu teso un agguato proprio mentre stava portando al capo partigiano Silvestro Dolfi un elenco di fascisti repubblicani e di collaboratori dei tedeschi. Gelli fu coinvolto in questo delitto dalle deposizioni rese nel 1947 da Dolfi, al quale il nominativo di Gelli come sicario di Scripilliti era stato fatto da un altro partigiano, Michele Simoni. Il Simoni però, in seguito alle indagini personalmente compiute, modificò in un secondo tempo i suoi convincimenti e ritenne Gelli estraneo al delitto.

1944 - settembre. Dopo la liberazione di Pistoia, Gelli è oggetto di rappresaglie: l’11 novembre è aggredito in piazza San BartolOlueo.

1944 - 2 ottobre. Primo attestato di Carobbi (carta di libera circolazione) .

1945 - 12 gennaio. Secondo attestato di Carobbi.

1945 - 4 febbraio. Sul settimanale La Voce del Popolo appare un articolo intitolato: «Un chiarimento del CPLN». Si giustifica il rilascio dell’attestato del 2 ottobre 1944.

1945 - febbraio. Ritornando clandestinamente dalla Sardegna è arrestato nei pressi di Lucca dalla polizia militare alleata.

1945 - 22 marzo. La procura del Re di Pistoia emette nei suoi confronti mandato di cattura per i delitti commessi durante il regime fascista (sequestro di Giuliano Bargiacchi, figlio di un collaboratore dei partigiani).

1945 - 21 aprile. È condannato in contumacia dal tribunale di Pistoia a due anni e sei mesi di reclusione per sequestro di persona e furto.

1945 - 11 settembre. In relazione al sequestro Bargiacchi è arrestato a La Maddalena.

1946 - 20 marzo. Sempre per lo stesso episodio ottiene la libertà provvisoria ed è rinviato da La Maddalena a Pistoia.

1946 - 25 marzo. Il procedimento penale presso la corte d’assise straordinaria provocato da una denuncia del colonnello dell’aeronautica Ferranti Vittorio (a suo dire Gelli avrebbe organizzato rastrellamenti di prigionieri inglesi), è trasmesso, con la richiesta di proscioglimento per insufficienza di prove, alla corte d’appello di Firenze che dispone invece l’istruttoria formale.