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Camera dei Deputati — 62 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



1946 - l° ottobre. In relazione al sequestro Bargiacchi è assolto dalla corte di appello di Firenze perché il fatto non costituisce reato.

1946 - 30 novembre. Nella cartella biografica intestata a Licio Gelli presso la prefettura di Pistoia leggiamo, nel riquadro riservato alla situazione economica: «Nullatenente. È aiutato dai parenti, mentre egli si industria con il piccolo commercio ».

1947 - 7 gennaio. È iscritto nel Casellario politico centrale del Ministero dell'interno e sottoposto ad «attenta vigilanza ».

1947 - 27 gennaio. Il processo penale iniziato a seguito della denuncia di Ferranti si conclude con sentenza assolutoria per amnistia della sezione istruttoria della corte d'appello di Firenze.

1947 - 11 settembre. Ottiene il passaporto per la Francia, Spagna, Svizzera, Belgio ed Olanda.

1948 - 9 luglio. Per quanto concerne la posizione del CPC, la vigilanza è ridotta da «attenta» a «discreta ».

1949 - 12 aprile. Il tribunale di Pistoia lo condanna all'ammenda di lire 1.400 per contrabbando e frode dell'IGE. La pena è sospesa.

1950 - 24 marzo. È radiato dal CPC.

Questo è dunque il quadro che emerge dalle informative precedenti il settembre 1950.


II — L'informativa COMINFORM ed i suoi sviluppi.

Il 20 gennaio di quell'anno perviene ad un Centro SIFAR periferico una nota proveniente dall'Ufficio romano<ref<Nei documenti dei Servizi inviati alla Commissione, le indicazioni dei mittenti e dei destinatari sono sempre cancellate e non è quindi possibile stabilire con certezza la provenienza e la destinazione delle note.</ref>. L'Ufficio scrive al Centro periferico che «Organo collaterale ha segnalato quale sospetto agente del Kominform tale Gelli, non meglio indicato, da Pistoia» e chiede di svolgere accertamenti. Nel febbraio (il 24) il Centro risponde all'Ufficio che il Gelli segnalato deve identificarsi in Gelli Corrado, né peraltro l'organo rispondente fornisce alcuna spiegazione circa l'identificazione proposta, per quali motivi cioè la notizia in possesso della sede centrale possa essere riferita ad un nominativo (Gelli Corrado) con esclusione di un altro (Gelli Licio).

Nel settembre successivo il Centro periferico invia all'Ufficio il documento noto come informativa COMINFORM, smentendo così la sua precedente segnalazione. Anche in questa seconda occasione il Centro non fornisce alcuna spiegazione di tale invero strano modo di procedere, poiché non rende ragione né di questa sua seconda definitiva identificazione, né delle ragioni dell'errore nel quale era incorso precedentemente, quando tale identificazione aveva negato.