Pagina:Replica del dottor C. Cattaneo alla Risposta dell’ing Giovanni Milani.djvu/8

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280 REPLICA ALLA RISPOSTA

dimostrerà che costi più un’arcata o un tronco d’argine di pari lunghezza; il che può allungare più ancora il ponte, senza variarne menomamente l’impianto e la proprietà del pensiero. Le differenze di quattro once (0m,20) nelle freccie degli archi, e l’essere nel progetto Meduna la faccia esterna delle pile piuttosto inclinata d’un decimo che precisamente verticale come nel progetto Milani, sono freddure superficiali che in si vasta opera non importano nulla. Nè vale quell’osservazione barbaresca «che tutti i ponti vi somigliano» (§ 110), e perché non è vera; e perché nello stesso modo si somigliano anche tutti i fazzoletti e tutte le tasche; eppure non è lecito prendervi sbaglio. Nè parimenti è vero che l’autorità militare abbia disapprovato il progetto Meduna, perchè quell’allegato che il sig. Milani reca molto opportunamente a nostra notizia, non allude in alcun particolare al progetto Meduna; ma stabilisce la massima, allora generale: «potersi concedere soltanto la costruzione d’un PONTE DI LEGNO, senza selciatura» 1 Questa massima venne negli anni seguenti abbandonata, perché la causa delle strade ferrate fece continuo progresso; molti, che le si mostravano avversi, a poco a poco, come accade, le si vennero accostando, e il controverso principio della struttura murale fu allora ammesso. Epperò se lo stesso progetto Meduna si fosse presentato la seconda volta col suo stesso nome, non avrebbe più trovato la stessa difficoltà; come infatti non la trovò quando, sotto la firma del sig. Milani, se ne presentò la copia servile. Perlochè non sappiamo con qual buona fede i fautori del sig. Milani possano permettergli di dire in prova della differenza: «Il mio progetto fu approvato; … quello del sig. Meduna fu disapprovato».(§ 126).

Si legge al § 86: «Il sig. Meduna poteva dunque riclamare da sè la proprietà del progetto mio, s’egli avesse ritrovato che il progetto mio fosse una copia del suo. Non lo ha fatto; e, per quanto risulta, non ha nemmeno incaricato il dott. Cattaneo di farlo per lui … Sarebbe

  1. Decisione del Consiglio Aulico di guerra 3 maggio 1837, allegata dal sig. Milani a pag. 23 in nota.
    Tutti i documenti del sig. Milani ci tornano preziosi, e perchè dimostrano l’esattezza di quanto avevamo detto, e perchè dimostrano ad evidenza o la sua perizia o la sua condotta. Il lettore ne rimarrà persuaso.