Pagina:Replica del dottor C. Cattaneo alla Risposta dell’ing Giovanni Milani.djvu/9

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DELL'INGEGNERE MILANI 281

stato un bell’appoggio alle sue fandonie l’avere per sè il giudizio e la dimanda dell’autore».

Questa è una delle tante nobili mentite; e pare che con essa il sig. Milani si metta a discrezione del sig. Meduna, e si rassegni reo confesso, qualora sia tale il giudizio e la dimanda del derubato. Non possiamo dire che vi sia la dimanda; poiché nel Meduna è pari la modestia all’ingegno; e vi sono uomini che, nemmeno per difendere il proprio, leverebbero quel rumore che taluni levano per usurparsi l’altrui. Ma il giudizio del sig. Meduna, grazie a Dio, non ci manca.


Al Dottor Carlo Cattaneo — Milano.
Venezia 22 maggio 1841.


Egregio Signore.

Fino da quando ella si diede la pena di publicare negli Annali Universali di Statistica col titolo di Primi studj i cenni ch’io aveva premessi al progetto di ponte sulla laguna, mi correva l’obligo di ringraziarla, anche per le gentili espressioni che volle usare a mio riguardo. Ora poi sarebbe grave colpa se io frapponessi maggiore ritardo ad esternarle i sentimenti della mia riconoscenza, per la somma bontà di avere nella Rivista di varj scritti, ec., rese di nuovo note al publico le mie idee. Il sig. Milani non solo tacque sempre il mio nome ne’ suoi scritti, ma nemmeno nelle poche volte ch’io ebbi il bene di vederlo mi fece mai alcun cenno sul progetto, che io aveva già sviluppato nel 1836, per servire all’onorevole incarico in iscritto datomi dalla Commissione fondatrice per la strada ferrata, e che fu poscia ad esso da questa rimesso…

Col desiderio di poter fare la personale di lei conoscenza, mi pregio di segnarmi colla massima stima e gratitudine

Suo Devot. ed Oblig. Servitore
Tomaso Meduna.

Questa lettera serva di punto di meditazione agli onesti fautori del sig. Milani!

Intorno agli aquedutti che il sig. Milani aggiunse al