Pagina:Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia.djvu/24

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sono tutte strane e perverse, egli è il men fruttuoso e opportuno di tutti i progetti immaginabili. E però eccellente come punto da cui prender le mosse; perchè così il peggior partito essendo già stato proposto, tutti quelli che si potranno proporre saranno migliori. Ed è meglio cominciar da un cattivo progetto per terminare con un buono, che viceversa cominciar dal buono per finire col tristo.

La nostra pianura è divisa in due zone, l’una rasente i colli, l’altra più prossima al Po. Sulla prima sorge Verona; su l’altra sta Mantova. Quale fra queste due zone guernite entrambe di città, promette alla strada maggiori vantaggi? Ecco un altro quesito a sciogliersi. Propongo le seguenti considerazioni.

1.° Il Po che scorre vicino alla zona inferiore forma già una strada naturale di trasporti, la cui prossimità, per certe merci e in certe stagioni e massime per l’uscita del regno, farebbe alla strada ferrata una concorrenza che limiterebbe i guadagni. Una regione che possiede già una comunicazione fluviale riceverebbe minori vantaggi dalla nuova strada, e perciò sarebbe men disposta a pagarne la mercede. Una tal concorrenza sulla zona superiore si risentirebbe meno.

2.° Il Po nel governo di Milano forma sistema coi laghi Verbano e Lario, coi tre navigli milanesi, e col corso inferiore del Ticino, dell’Adda e del Mincio; e quindi apre la navigazione con Pavia, Milano, Como, Lodi, Cremona e Mantova. Da questa comunicazione col mare è interdetta la città di Brescia.

3.° La zona più elevata è la parte del regno che conta maggior popolazione, maggior industria, e maggior giro di capitali. Più all’insù la terra montuosa diviene scarsa alla produzione agraria; più all’ingiù il paese è più scarso di manifatture e di commercio. Su questa linea sono gli sbocchi delle valli e dei laghi, e i depositi dei prodotti della pianura. È dunque la linea che fa sperare maggior numero di passaggieri e di mercanzie.