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DELLA NECESSITÀ DI DIFFONDERE
LE
Biblioteche Popolari
La fondazione delle Biblioteche è un’ opera di beneficenza e di grande utilità pubblica. Card. La Tour D’ Auvergne. |
Chi pensi che l’Italia, su venticinque milioni di abitanti ne ha due terzi d’illitterati, andrà persuaso che essa è molto al di sotto delle altre nazioni. L’istruzione, di cui si sente tanto bisogno tra noi, non è la superiore, perchè di Università, d’Istituti di Perfezionamento, di Licei, ne abbiamo ad esuberanza: l’Italia ha bisogno sopra ogni cosa dell’istruzione elementare. Questa deve dar luce alle moltitudini, e liberarle dai perfidi raggiri dell’oscurantismo.
Ma, a dir vero, un gran movimento agita oggi le varie membra d’Italia per l’istruzione; e ciò è una prova solenne che essa è sentita necessaria da tutte le classi sociali. Governo, Municipi e privati, fanno a gara ad aprire scuole, perchè la istruzione, massime la popolare, sia più diffusa. L’insegnamento che si dà nelle scuole, è come la porta del santuario del sapere. In esse s’impara a studiare, ma le cognizioni utili e pratiche non si acquistano che sui libri. Ora, perchè l’operaio possa essere un buono ed onesto cittadino, sono necessarii i libri, onde si alimenti in lui la fiamma del sapere e del progresso. Il complemento della scuola è dunque la Biblioteca popolare.
Ma questa nuova istituzione che ha fatto buona prova in Inghilterra, in Germania e in Francia, non deve venire dal Go-