Pagina:Ricordi e documenti delle biblioteche popolari Livornesi dalla loro fondazione a tutto il 1869.djvu/14

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verno, che abbastanza provvede air insegnamento scolastico; il popolo stesso deve fondare e mantenere tali Biblioteche. Tocca dunque ai cittadini, ai corpi morali, ai Municipi farsi iniziatori o incoraggiatori di questa nobile istituzione.

Per propagare le cognizioni utili e necessarie a sapersi dall’ operaio, si fondino Biblioteche popolari nei centri più popolosi delle città, nei borghi, nei villaggi, nei casolari, in ogni canto d’ Italia. La Biblioteca popolare non sia disgiunta dalla pubblica scuola, e il maestro di questa sia il direttore e il distributore di quella. In America il precettore comunale è al tempo istesso incaricato di tenere una libreria ad uso del pubblico. I libri che vengono distribuiti ai fanciulli che frequentano la scuola, sono letti in famiglia e spesso allietano le lunghe e noiose veglie dell’ inverno, portando così una fiamma di sapere nelle rozze menti dei villici. Lo enumerare i vantaggi che hanno recato alle classi popolane queste circolanti librerie, sarebbe cosa troppo funga. Molti, dapprincipio non curanti di tali letture, cominciarono a prendervi tanto gusto che a poco a poco ne divennero appassionati in guisa da dedicarvi tutte le ore del riposo e da togliere perfino qualche ora al sonno. Quanti in tal modo si sono istruiti acquistando un invidiabile slato sociale? Lo dica il Lincoln.

Le Biblioteche circolanti pel popolo hanno già messo radice in Italia; ma vorremmo che tutti i Comuni rurali avessero una pubblica Biblioteca, perchè è provalo che non appena il contadino ha in mano un utile libro, che prende diletto a quella lettura, e non di rado dimenticando così le cattive abitudini, i vizii e la vita scioperala, si dedica alla pratica delle virtù imparate sui libri.

Gli sforzi isolati di alcuni generosi promotori di Biblioteche popolari produssero beni, ma non mai tanti, quanti ne potrebbe un’ Associazione Nazionale ad esempio di quella degli Asili rurali d’ Infanzia.

Una grande società delle persone più benemerite della popolare istruzione , sotto l’egida d’illustri uomini e sotto la presidenza onoraria di qualche Membro della Real Famiglia, dovrebbe costituirsi nella Capitale del Regno a fine d’ iniziare il movimento per la fondazione delle Biblioteche popolari in tutta Italia.