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Pagina:Ricordi e documenti delle biblioteche popolari Livornesi dalla loro fondazione a tutto il 1869.djvu/53

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GIUDIZIO DELLA STAMPA ITALIANA

(Articoli estratti da alcuni Giornali)


Biblioteche popolari. — La libertà è feconda. Ecco che anche in Italia mette radici quella bella e utilissima istituzione delle Biblioteche popolari, che hanno fatto già splendida prova in Inghilterra, nel Belgio, nella Germania e in Francia.

Noi ci rallegriamo coll'egregio sig. Narciso Giachetti di Livorno, a cui è venuto in mente d’istituire in quella popolosa città una di tali Biblioteche. Vorremmo che tutti i livornesi amanti del pubblico bene ajutassero in quest’opera benedetta il valente uomo: vorremmo che l’esempio della vicina Livorno trovasse qui imitatori, e anche qui s’istituissero Biblioteche popolari, che son quelle dove il popolo, non abbastanza ricco per provvedersi libri del proprio, può erudirsi nel bello, nel vero, nel buono.

Diceva Beniamino Franklin: «Non si può mettere dell'oro in tutte le borse; ma si può arricchire tutte le anime colla coltura dell’intelletto e del cuore». Adoperiamoci dunque tutti del nostro meglio perchè le istituzioni che sono figlie della libertà, fruttifichino anche nel nostro terreno.

Noi siamo lieti intanto, per gentile invito fattoci dal sig. Giachetti, di aprire le nostre colonne a chi volesse sottoscrivere per la Biblioteca livornese, e siamo lietissimi di poter pubblicare la seguente lettera che Y on. Berti ministro dell’istruzione ha dirizzato al sig. Giachetti. È un bel documento, che onora il ministro e il fondatore della Biblioteca.

Ecco la lettera: Vedi a Pag. 30.

Gazzetta del Popolo, 27 gennaio 1866 N. 25