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leggiare civiltà, operosità, e ricchezza, vada pertutto a sventolare onorato e sia di gloria e di splendore per noi.
Prima di por fine al mio dire ho il dovere di ringraziare vivamente que' generosi che vollero far dono di denaro e di libri a questa nascente Istituzione; e sento anche l'obbligo di esprimere pubblicamente la mia più sincera gratitudine a voi benemeriti Signori del Comitato, che cooperaste alacremente per che T opera da me iniziata venisse a compimento. Ma ora, ben che si vedano esauditi i nostri desiderii, non dobbiamo ristarci dall’infondere in tutti la persuasione della utilità grandissima che si può conseguire con questa e con la altre istituzioni educative e così non andrà molto che all’Italia autrice di una rivoluzione maravigliosa e padrona finalmente di sé stessa, non potrà più farsi rimprovero di avere in casa sua tanti milioni d’ illetterati.
Quando il suo popolo sarà più istruito e più operoso, essa potrà concorrere con maggiore efficacia a quell'opera di civiltà che è assegnata alle nazioni.
Lì 13 giugno 1869.