Pagina:Ricordi e documenti delle biblioteche popolari Livornesi dalla loro fondazione a tutto il 1869.djvu/68

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addestrala, stimolata io mille modi, perchè superi gli ostacoli che nel cammino della vita e nell’esercizio del lavoro si paran davanti.

Mettetevi presto all'opera, istruitevi. L'ignoranza e r ozio, abbiatelo ben presente, porgono all’uomo un’occasione permanente di mal fare e di ricadere dal cammino della verità e della virtù in quello dell’errore e del vizio.

So bene che certuni, veri apostoli delle tenebre, non mancheranno di sussurrarvi ipocritamente alle orecchie parole di diffidenza verso questa Istituzione. Essi vi guarderanno con occhio maligno, perchè non vogliono l’istruzione, perchè sanno che un popolo istruito è un popolo che non si lascia raggirare dagli scaltri, ne intimorire dagli spauracchi, ma che sente la propria dignità. Desiderio mio e del Comitato si è che l’operajo vegga la luce e la speranza, mentre per lo passato non vedeva che mistero e paura; che levi la fronte dal fango e la mostri illuminata dal raggio di quella intelligenza che Dio gli ha concessa; che conosca e pratichi i suoi doveri, da cui scaturiscono i diritti che gli appartengono nella società.

Popolani, se amale la patria di un amore non mendace, se il sangue che scorre nelle vostre vene, è italiano, se vi commovesie sempre per fatti magnanimi, se a voi Dio confida la fiamma dell'entusiasmo, deh! non isprecate i vostri giorni nel1’ozio. Abbiate fede in queste popolari ed umili istituzioni, amate il lavoro, perchè v’insegna la probità, la fratellanza, l’eguaglianza, la libertà, la perfezione. Amate Dio, e onorale l’Italia, che non potrete fare opere più belle, più nobili, più pietose di queste; venerate e difendete la libertà che è il palladio dei vostri destini, imitate i grandi ingegni; ricordatevi che da voi, popolani, sono nati il gran Genovese scopritore del Nuovo Mondo, il Franklin illustre filosofo americano; amate la famiglia e crescerete in tal modo alla patria figli laboriosi ed onesti.

Rammentatevi che la civiltà è opera vostra, del vostro senno, della vostra mano, del lavoro. Rammentatevi che l'Italia per ben due volte fu maestra di civiltà e di sapienza alle altre nazioni; fate ora quanto potete, affinchè il suo vessillo che deve simbo-