Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/223

Da Wikisource.

- 223 -

furono parte vendute dai contadini a vile prezzo, parte regalate a private persone dagli ufficiali pubblici incaricati degli scavi, e parte ancora trafugate di nascosto. Molte ne portarono via gl’inglesi, durante i tre anni che occuparono l’isola, e pochi oggetti pervennero al museo di Napoli, loro sede naturale. In nessuna parte del mondo, io credo, siasi fatto cotanto spreco delle antichità quanto in Napoli.

Gli scavi e le scoperte fatte a Pompei, furono quelle che chiamarono per la prima volta l’attenzione degli archeologi, sull’isola di Capri. Il primo, per quanto io sappia, a praticarvi ricerche, fu Luigi Giraldi da Ferrara nel 1777 a cui tenne dietro Hadrava, e nel principio di questo secolo Giuseppe Romanelli; quindi vennero Giuseppe Maria Secondo, ed il conte della Torre Rezzonico, i quali tutti publicarono scritti intorno all’isola. Nel 1830 ancora venne incaricato Feola di praticare scavi in questa, e vi tenne lunga dimora. Si scoprirono allora avanzi di antiche abitazioni, e parecchie sculture, della migliore epoca romana. Se non che, scarseggiando agli agricoltori la terra, riempirono di bel nuovo gli scavi, e ne disparvero le traccie sotto recenti piantagioni. Molti oggetti stanno tuttora nascosti, cbe attendono di vedere la luce. Quelli che ora si scoprono, di quando in quando a caso, sono monete degl’imperatori, frammenti di marmo. Nei pavimenti di Capri, nella pianura di Damecuta, presso Ana-Capri, si possono scorgere molti avanzi di marmi antichi. Ed anche qua e là, scorgonsi impiegati ad uso di soglie delle porte delle case, pezzi di marmo, con avanzi di iscrizioni diventate inintelligibili. Molti marmi antichi vennero impiegati del pari nelle fondazioni delle case, e non havvi per così dire angolo nell’isola, dove non si scorgano memorie, avanzi di tempi trascorsi.

Non lungi di S. Costanzo, vicino al mare, e sur un’altura dalla quale si gode la vista di questo, sorgeva l’antica villa di Tiberio detta oggidì palazzo al mare. Hadrava vi fece praticare scavi nel 1790, e ad onta la trovasse in gran parte già devastata, vi fece però ancora delle scoperte,