Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/368

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casa doveva essere stata fortezza; il tutto dava a comprendere che questa doveva essere stata residenza di ricchi signori. Se non che ora tutta andava in rovina; gli addobbi interni erano più che modesti, e composti per la più gran parte unicamente di reliquie di tempi migliori, e mi si assicurò che questa famiglia al pari di molte altre della città fosse caduta in povera fortuna. Intanto la gioventù che vidi nella casa era tutta fiorente di vita e di salute, e contemplai con piacere le vivace ragazze, cresciute stupendamente in quest’aria purissima dei monti. Non hanno qui probabilmente i divertimenti lunghi e noiosi di Roma, ma nella cerchia di una piccola città sono di continuo in moto, ed alla sera si ricreano col canto e col ballo.

Allorquando domandai conto delle cose notevoli di Alatri, mi si raccomandarono in modo particolare la chiesa di S. Maria Maggiore, ed i muri ciclopici, i quali erano stati del resto lo scopo della mia gita. La chiesa, posta sopra una piazza assai curiosa, composta tutta di case del medio evo, è di piccola architettura gotica-romana. Aveva due torri delle quali una sola sussiste, e neanco ultimata od in parte distrutta. Le finestre di questa sono ad archi romani; la facciata della chiesa irregolare, e composta di tre torri di architettura gotica, produce una singolare impressione colla mostruosa finestra di forma circolare aperta sopra la porta principale e sproporzionata affatto al resto dell’edificio. La rosa di essa è guarnita di vetri colorati, però moderni. La cornice della porta è ornata di foglie di acanto, e l’arco di quella riposa sopra un gruppo di colonne riunite le une alle altre. L’aspetto antico della facciata prometteva all’interno pure una chiesa del medio evo, se non che, appena entrato in questa, provai un vero disinganno, imperocchè, sebbene le tre navate composte di quattro grandi archi siano di stile semigotico, tuttavia tutto l’interno venne malamente ristaurato senza gusto, prodigandovi in ogni dove quelle imitazioni di marmi a vivi colori, che sono ora pur troppo di moda in Roma.