Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/375

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il suo corso, ed alla destra sorge altra rupe ricca di vegetazione, nella quale trovasi scavata dalla natura la grotta. Si presenta bene questa fin dall’ingresso. Si apre fra i massi una bocca nera, dalla quale esce una corrente di aria fresca. Ci coprimmo accuratamente prima di scendere. Le guide ci avevano preceduti colle fiaccole, ed il fumo che non tardammo a vedere uscire dalle fessure del monte ci provò che erano pervenuti nella grotta. Avevo veduto parecchie già di queste caverne nei monti, e non sono del resto soverchiamente propenso ad ammirare questi scherzi di natura, ed in conseguenza di ciò non mi ripromettevo neppure gran chè dalla grotta di Collepardo. Ciò nulla ostante mi fece questa una profonda impressione, particolarmente a motivo della sua ampiezza. Consta dessa di due parti, di due immense sale, divise l’una dall’altra da una parete interna a trafori. Le pareti ed il suolo sono di colore nero, o di un giallastro cupo: il suolo è cosparso di grossi mazzi di scoglio su per i quali è d’uopo talora arrampicarsi; e dalla volta irregolare pendono in grande quantità stalattiti di ogni forma, mentre altre bizzarre e variate sorgono isolate ed in gruppi dal suolo. Gli scherzi più curiosi si trovano nella parte interna, o seconda della grotta, e pertanto ci fecero aspettare un certo tempo nella prima, in fino a tanto fosse quella bene illuminata. Imperocchè le guide e parecchi ragazzi non avevano soltanto disposte colà in bell’ordine le loro torcie a vento, ma avevano pure acceso qua e là mucchi di stoppa. Nell’entrare in quella parte illuminata per tal guisa, mi parve essere capitato in una caverna abitata da fate, o da diavoli. Ora la fantasia me la rappresentava quale un tempio egiziaco, sostenuto da neri pilastri, popolate di sfingi o di idoli di Dei mostruosi; ora quale una foresta in pietra di palme, e di altre piante fantastiche; ora mi pareva vedere pendere dalle volte od appese alle pareti, lancie, spade, armature di giganti. Tutto questo scintillava, splendeva, al chiarore delle fiaccole, le quali producevano d’altra parte effetti d’ombra sorprendenti. Il fumo velava qua e là gli oggetti