Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/377

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La natura riunì parecchie rarità nelle vicinanze di Collepardo, breve essendo la distanza dalla grotta delle stalattiti alle rinomate sorgenti d’Italia, ossia pozzo di Santulla; e fui lieto di udire che si trovava questo propriamente sulla strada la quale porta alla certosa di Trisulti. Era mio disegno arrivare ancora nella sera a questa, per profittare dell’ospitalità dei monaci. Dopo avere cavalcato una mezz’ora fra giardini, e sopra una pianura sassosa, vidi davanti a me questo singolare fenomeno, e non fu poca la mia sorpresa nel trovarmi di fronte al cratere di un vulcano spento. Mi trovai tutto ad un tratto sul margine di una profonda cavità circolare, la quale mi ricordò vivamente le latomie di Siracusa. Dessa presenta una periferia di circa mille e cinquecento passi, e scende quasi verticale alla profondità di circa centocinquanta piedi, lasciando vedere in fondo quasi una foresta di arbusti e di piante rampicanti di un verde cupo, le quali agitato da un vento leggiero oscilliavano, e si muovevano quasi le acque di un lago. I raggi del sole scendendo in quella profondità vi producono curiosi scherzi di luce, e vidi farfalle bianche che là entro svolazzavano, e si posavano sulle piante. I rami di queste portavano fiori, e mi si assicurò che talune le quali veduto dall’alto parevano piccoli arbusti, raggiungessero l’altezza di ben trenta piedi; tutti quei fiori, gli scherzi di luce, l’agitarsi delle foglie mosse dal vento, davano a quella cavità un aspetto fantastico, in guisa da farla parere la stanza di Titania, o di Oberon. Non havvi dubbio che in fondo vi devono essere sorgenti, le quali mantengono la frescura e promuovono la vogetazione in questo calice gigantesco, il quale concentra d’altronde in sè le rugiade della notte. Lo sguardo si fissa poi volontieri sulle pareti della cavità, le quali sebbene quasi verticali sono coperte di piante rampicanti di ginestri, e di lentischi, e dove nuda si scopre la roccia, presenta tutti i colori dell’iride, essendo qua e là di colore verde, rosso, azzurro, e giallo. Che se poi si considera questo scherzo grandioso di natura, assieme ai monti scoscesi e maestosi