Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/382

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stavano attorno ad esso alcuni servitori, i quali parevano aspettare suoi ordini. Mi accolse con tutta cortesia, aderendo tosto alla mia preghiera di essere ricevuto nel monastero, senza richiedermi nè della mia patria, nè della mia religione, che del resto un rapido sguardo gettato da quei monaci sul forestiero che si presenta, e poche parole pronunciate da questi, bastano loro per discernere un cattolico, da un protestante. Il superiore mi consegnò ad un frate laico; e tolto da quello congedo, venni condotto nella foresteria, che tale nome si da nei monasteri di quell’ordine, ad alcune stanze appartate, e destinate ad alloggio dei visitatori; ve ne sono di prima e di seconda classe, per le persone più o meno distinte. Le prime ottengono una camera nella foresteria nobile o dei signori; le altre si devono contentare di alloggio in comune, e gli individui d’infima condizione sono alloggiati nelle stanze dei servitori, o nelle stalle, dove dormono sulla paglia. Mi si assegnò una buona camera attigua al refettorio. Il letto pulitissimo e fatto accuratamente mi prometteva un buon riposo, ed il cameriere, giovane disinvolto il quale aveva servito in parecchie locande di grandi città, e che trovavasi da poco presso i mouaci incaricato della foresteria, mi diede la grata notizia che all’ora prescritta dalla regola del monastero mi sarebbe servita la cena nella sala vicina. Mi disse che intanto ero padrone, se così mi piaceva, di visitare il monastero.

Un frate laico mi condusse in ogni parte, servendomi di cicerone. Sonvi del resto poche rarità da osservare nella certosa, imperocchè tutte le antichità scomparvero sotto i ristauri posteriori, e trovai pochi appunti da prendere per lo scopo de’ miei studi. Se non che la posizione stessa del monastero in questi monti, il modo di vivere dei monaci in repubblica solitaria, la storia del loro ordine, l’influenza pratica di questo sulla società, bastavano di già a dar ampia materia ad osservazioni. S. Brunone, uomo di carattere straordinario, quali parecchi ne produsse l’epoca delle Crociate, e quali furono pure poco