Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/409

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lo sono generalmente nei paesi di montagna. Vi trovai buone pesche di colore gialliccio, e vino chiaro, abbastanza buono, sebbene di natura acidula. Ne faceva menzione già Marziale in questi versi.

Potabis liguidum Signina morantia ventrem
Ne minium sistas, sit libi parca sitis
Quos Cara, quos spumans inimico Signia musto.

Era mia intenzione trovarmi a cavallo di buon mattino, per salire sulla vetta dei monti, ed arrivare all’antica Norba traversando le foreste secolari di Volsci, ma il cielo era tutto coperto; non tardò a farsi sentire il tuono nei monti, ed a piovere dirotto. Stavo quasi per rinunciare alla gita, allorquando Giove pluvio calmato forse dalle libazioni fattegli di vino Signino opere parve volere sorridere. Mi affrettai a montaro a cavallo, e preceduto dalla mia guida mi posi per istrada, mentre un venticello sorto in buon punto, andava spazzando rapidamente il cielo dalle nubi che era un gusto vedere qua e là, quasi le vele di barchette in mare.

La foresta comincia appena oltreppassato il convento dei Cappuccini, ed una foresta in Italia è cosa tanto rara, che non è il dire quanto mi tornasse gradita nella mia qualità di tedesco, a cui ricordava la patria lontana. Non trovai però qui le piante delle nostre selve, ma stupendi abeti, quecie, olmi, e qua e là alcuni pini i quali sospiravano in tuono malinconico, allorquando il vento passava a traverso le loro frondi.

La strada era tuttora inzuppata d’acqua, ma noi eravamo a cavallo, e non eravamo costretti a guazzarvi per entro, come quelle povere giovanette e ragazzi che si trascinavano a piedi scalzi nel bosco, per cercarvi e raccogliere i funghi, che la pioggia potesse avere fatto spuntare durante la notte regnava un silenzio profondo in quella solitudine, interrotto soltanto qua e là dai colpi d’ascia di uno spaccalegna, e non incontrammo altra persona che un merciaiuolo, il quale si recava a Cori, cam-