Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/429

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I.

Una gita tranquilla ai confini del paese latino, da Veroli a Casamari, ad Isola, Sora, Arpino, Arce, Acquino, S. Germano, e Montecassino, si è quella alla quale voglio invitare il mio lettore, mentre l’Italia centrale ribocca di armati, mentre le Romagne hanno scosso il giogo pontificio, mentre tutti gli animi sono preoccupati dalla quistione romana.

Questa regione è la continuazione del Lazio; il Liri divide naturalmente la Compagnia in due parti; quella romana è attraversata dal Sacco il quale si getta appunto nel Liri al disotto di Ceprano, ed è questa propriamente la campagna romana. L'altra metà, stupenda pianura fra l’Apennino ed i monti volsci, nella quale corre il Liri. è la Campania napoletana. Dessa si stende per vero dire fino a Capua, ma i monti si ripiegano di fronte a S. Germano, e la separano dalla Campania felice. I monaci di Montecassino mi fecero osservare un giorno su quei monti il castello di S. Pietro in Fine, e mi vollero spiegare quel nome quasi in fine Latii, se non che l’erudito D. Sebastiano Calefati mi osservò che in fine poteva anche significare al confine della giurisdizione della famosa badia. Non entriamo però in una discussione geografica; scendiamo tranquillamente da Veroli, per arrivare sulle sponde dal Liri, in una bella giornata di ottobre, mentre un sole tepido splende sui campi, tingendo de’ più bei colori dell’autunno i monti, mentre si stende davanti ai nostri