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stanza belli e maestosti i monti di Sora. Questo tratto di paese illuminato dal sole cadente, mi ricordò la Conca d’oro di Palermo per la fertilità della pianura, per l’aspetto serio e severo delle montagne: se non che a vece del mare corrono quivi il Liri ed il Garigliano, i quali scendono impetuosi, romorosi, dagli Abbruzzi, irrigando i campi romani e napoletani, prima di scendere, diventati placidi e tranquilli, al mare.

Quando si varcano i confini del Patrimonio di S. Pietro per entrare nel regno, non conviene aspettarsi ad impressioni piacevoli, imperocchè, vuolsi pure confessarlo, gli abitanti dello stato pontificio conservano tuttora oggigiorno traccie dell’antica grandezza romana. Nei Romani havvi un non so che di serio, di riflessivo, di misurato, una disinvoltura ed una franchezza di contegno, una libertà di parola, una certa generosità di tratto, le quali vi si mantennero dai tempi antichi. La costituzione stessa dello stato della chiesa, dove il potere puramente monarchico poco compare; la mancanza di un regimento civile accentrato, la mancanza pure non abbastanza apprezzata dai Romani di un eserciro permanente; le franchigie municipali guarentite da lunga serie d’anni da trattati e da statuti locali (imperocchè vennero per la prima volta annullate dalla repubblica francese, e più tardi sotto la ristaurazione del cardinale Consalvi); finalmente la mancanza di una dinastia ereditaria, tutte queste cose contribuirono a mantenere, fino ad un certo segno, negli stati della chiesa spiriti repubblicani. Toccato appena il territorio Napoletano, non tarda il viaggiatore ad accorgersi che tutto muta d’aspetto, e che il cangiamento non è a favore di quest’ultimo; il naturale serio dei Romani scompare tutto ad un tratto; il dialetto diventa barbaro, inintelligibile; gli uomini sono meno forti, meno vivaci, meno generosi, diventano importuni, e sono ad un tempo paurosi. Abbondano i soldati, i poliziotti, le spie, le guardie di finanza di un governo sospettoso, mal sicuro, illiberale.

Trovai ad Isola una bella cascata d’acqua, una stupenda