Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/530

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tino. Sorge sostenuto da colonne di ordine Corinzio, fra due torri, e contiene parecchi bassi rilievi pregievoli, i quali si riferiscono all’ingresso di quel re vittorioso in Napoli. Le porte in bronzo sono opera di Guglielmo Monaco, ed è peccato che quell’arco, uno dei principali monumenti della città, si trovi nascosto per così dire in un castello, e sottratto alla vista del pubblico. Si era parlato di trasportarlo davanti alla cattedrale, ma l’idea non ebbe seguito.

Il castello Nuovo venne edificato da Carlo d’Angiò nel 1283 e per dir vero furono opera degli Angioini, i più cospicui edifici di Napoli, come parimenti risalgono a quel periodo le chiese più importanti della città. Sono questi i veri monumenti storici di Napoli, non solo per le tombe che contengono, ma perchè la maggior parte di esse ripete la loro origine da fatti storici, come risulterà quando ci tratteremo a far parola di esse. La cattedrale fu principiata da Carlo I sulle rovine di un antico tempio di Nettunno, e venne ultimata da Roberto I. Dessa segna il principio dell’epoca degli Angioini; S. Domenico maggiore venne eretto da Carlo di Calabria nel 1289, per sciogliere un voto da esso fatto allorquardo cadde prigioniero nelle mani di Ruggiero Loria. S. Lorenzo maggiore venne fondato, nel 1265 da Carlo I, parimenti per sciogliere un voto da esso fatto dopo la battaglia di Benevento. S. Pietro Martire fu costrutto da Carlo II d’Angiò; S. Chiara dal re Roberto nel 1310; L’Incoronata abbellita da affreschi di Giotto, venne fondata da Giovanna I, a ricordo delle sue nozze con Ludovico di Taranto; S. Giovanni a Carbonara, Monteliveto, S. Antonio abate, furono edificati da Ladislao e da Giovanna. Anche lo stupendo monastero di S. Martino, sopra S. Elmo, ripete la sua origine degli Angioini; e finalmente il Carmine Maggiore ed il Purgatorio sul Mercato, segnano la caduta degli Hohenstaufen, imperocchè trovasi in quella chiesa la tomba di Corradino, e la statua erettain nel 1847 dal re Massimiliano di Baviera, ed in questa cappella sorge la colonna di porfido innalzata