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perocchè quando tornò dall’Africa, gli abitanti di Nola gli andarono incontro facendogli grandi feste, e portando fra le altre cosa di tali obelischi. Li potrete di qui vedere passare tutti, mentre si avviano alla cattedrale.

Preferii portarmi senza indugio sulla piazza stessa, davanti al duomo, dove dovevano prendere posto tutti gli obelischi. Ne arrivarono nove da varie parti, ed erano tutti ad un dipresso di una stessa altezza, ad eccezione di una torre più elevata delle altre, dell’altezza di cento due palmi, la quale apparteneva alla corporazione degli agricoltori. Ogni corporazione od arte di una certa importanza, prepara una di quelle torri per la festa del santo. Le spese sono sostenute dall’arte, e salgono per ogni torre a novantasei ducati napolitani, all’incirca.

Nell’esaminare più da vicino quelle strane apparizioni che tanto mi avevano colpito a primo aspetto, rilevai che riproducevano quella architettura bizzarra e barocca, di quegli obelischi che sorgono sopra alcune piazze di Napoli, e che sopracarichi di sculture e di ornati, non danno idea guari favorevole del gusto artistico dei Napolitani.

Ogni obelisco è fabbricato in istrada, presso la casa di un qualche maestro distinto dell’arte, sotto una grande ed alta tenda, destinata a proteggere contro le intemperie tanto l’opera stessa, quanto gli artisti che la stanno compiendo. Lo scheletro di quelle torri è formato di antenne, e di travicelli; si sovrapone un piano all’altro, e si ricoprono di carta la parte anteriore, ed i due lati, mentre la parte posteriore è formata tutta da fronde, di rami di mirto, e da una quantità di piccole bandiere. Sulle pareti di carta dei due lati sono dipinti genii, i quali portano ghirlande. La parte anteriore è la più ricca di ornamenti; a questa lavorano pittori, ed architetti. Ogni piano è formato di colonne d’ordine corinzio, sormontate da una cornice con una nicchia, ed in queste sono allogate figure, e statue; le persone vive stanno al piano inferiore, ragazze o giovanetti che vestono gonella corta e portano in testa elmi di carta dorata. Nella nicchia a metà della torre, sta la fi-