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pretesa; finalmente il disprezzo verso tutte le altre credenze, il ribrezzo ad avere contatto con ogni altra razza umana; tutto ciò cominciò fare scontare a questo popolo la pena del suo amor proprio nazionale, della sua ripugnanza ad avere relazione cogli altri uomini, infino a tanto che furono dai Cristiani confinati ignominiosamente nelle mura di un ghetto.

Poche notizie si hanno intorno alle condizioni degli Ebrei sotto gl’imperatori successivi. Narrasi che Alessandro Severo abbia loro concesso di vivere nel Trastevere, dove si sarebbero mantenuti per lunghi anni, durante il medio evo. L’imperatore Adriano distrusse una seconda volta, e per intiero Gerusalemme, e molti Ebrei furono scambiati, sui mercati della Siria, contro cavalli. Non havvi dubbio che d’allora in poi si accrebbe notevolmente il numero degli Ebrei in Roma.

Diventata poi la religione cristiana religione di stato in Roma, gli Ebrei dovettero trovarsi in una condizione nuova, e di gran lunga più pericolosa, di fronte alle autorità ed ai magistrati locali; imperocchè questi, all’antico disprezzo proprio dei Romani, aggiunsero il nuovo odio contro i nemici di Cristo. Costantino per il primo vietò agli Ebrei di tenere Cristiani al loro servizio, la qual cosa prova ad evidenza come la separazione degli Ebrei dai Cristiani fosse diventata oramai un precetto religioso. Il codice Teodosiano, dettò prescrizioni ben più severe, per impedire ogni mescolanza degli Ebrei con i Cristiani; proibì parimenti a quelli di celebrare in tutte le provincie una loro festa, colla quale cercavano dare sfogo al loro odio contro il mistero della crocifissione. Quella festa aveva per iscopo di celebrare la caduta del loro nemico Aman; lo rappresentavano prima crocifisso, quindi lo bruciavano in mezzo alle grida, ed agli schiamazzi, alludendo chiaramente al Cristo.

Fintantochè caduto l’impero romano il reggimento della città rimase affidato al senato, e pertanto ad un magistrato unicamente civile, poterono gli Ebrei lusingarsi di godere