Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/663

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vansi incassate nei lati quattordici mezze colonne, del diametro di tredici palmi e mezzo, e della enorme altezza di sessanta cinque palmi. Alle mezze colonne esterne corrispondevano nell’interno pilastri quadrati. Nella fronte a levante, dove solevasi aver l’accesso agli altri tempii, Serra di Falco osservò il numero dispari che non si riscontra altrove di sette colonne, e quindi ritenne che l’entrata del tempio dovesse essere verso ponente, e che da questa parte l’architetto avesse tolta la colonna di mezzo, per far luogo alla porte. Siccome poi nei tempi dorici la larghezza di questa era in generale maggiore in un doppio intercolonnio, pare così non si praticasse in un tempio pseudo periptero, motivo per cui l’architetto si comportò in quel modo. Serra di Falco attribuisce dodici palmi e mezzo alla fascia, sei alla cornire; in quanto l’altezza dell’architrave non la potè riconosce, ma calcolandola dieci palmi e mezzo, fu condotto a ritenere che l’altezza totale del tempio doveva essere di cento quaranta due palmi all’incirca.

Nell’interno era questo diviso in senso della larghezza in tre parti, per mezzo di due ordini di pilastri riuniti da mura, in modo che la parte centrale serviva di tempio propriamente detto, e le altre due di peristilio. Non fu possibile riconoscese qual posto occupassero i giganti, ed alcune statue di donne con lunghi cappelli; se fossero addossate ai pilastri, o se servissero di sostegno in altri punti. Erano queste in numero di quattordici. Non rimangono che pochi frammenti dei bassi rilievi grandiosi del frontone, in guisa che delle sculture dell’Olimpio non rimane che una cariatide, dalla quale poco si può dedurre intorno alle condizioni dell’arte statuaria in Sicilia a quei tempi. La perdita di quelle sculture è grandemente a lamentarsi, imperocchè se si fossero conservate, potrebbero, colle metopi di Selinunte, essere di grande giovamento alla storia delle arti. Può darsi ancora che un qualche giorno si riesca a scoprirne alcuni avanzi.

Nel piccolo museo dei pittore Politi a Girgenti, si può