Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/683

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pittoriche furono orribili prigioni, e che dopo la sconfitta toccata a Nicia ed a Demostene, quivi furono rinchiusi gli Ateniesi. Molti perirono per febbri, per lo scarso nutrimento, per la malinconia, altri andarono debitori della loro libertà alla declamazione dei versi di Euripide. Queste latomie potrebbero contenere ben un sei mille uomini, e sarebbe dillicile trovare una prigione, in cui fossero malagevoli del pari le evasioni. Trovandosi desse nel bel mezzo di Achradina, si comprende che furono anteriori alla fabbricazione della città. Vuolsi con probabilità che abbiano lavorato a queste escavazioni, dopo la battaglia d’Imera, i prigionieri Cartaginesi, per la estrazione dei materiali richiesti alla fabbricazione delle case, e dei tempii di Siracusa. I ruderi, e le terre cadute hanno rialzato il loro suolo di circa trenta piedi, in guisa che la loro profondità primitiva, era propriamente straordinaria. Sembra che il sasso sia stato tagliato di alto in basso, anzichè in senso orizzontale. Si vedono tuttora parecchie gallerie, anditi coperti, portici, stanze di forma quatrada, ed anche talune a volta, le quali pertanto non sono di origine greca, e porgono piuttosto il carattere di catacombe cristiane. Procedendo oltre dalle latomie sul suolo della Antica Achradina, si vedono dovunque traccie di antiche strade, impronte delle ruote dei carri, come pure si trovano queste a Pompei. Spesso s’incrocicchiano le une colle altre, e fa senso trovarle in tanta quantità, e così visibili, dacchè le traccie delle ruote non s’imprimono nella pietra calcare di Siracusa, con tanta facilità, quanto nel tufo di Roma. Trovai queste traccie delle ruote più abbondanti in vicinanza delle latomie, ed è facile argomentare che vi dovettero essere impresse dai carri che asportavano i materieli di costruzione, estratte da quelle. Del resto anche nei tempi più floridi di Achradina, queste cave aperte nel centro stesso della città, devono averne deturpato l’aspetto; facendo la figura di un vasto cantiene, occupato da una folla di lavoratori, o quasi di un bagno abitato da servi di pena incatenati. Le latomie do-