Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/682

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di Gorgona. sia stata tutta ad un tratto convertito in pietra. La campagna di Roma è bella, colla sua lussureggiante vegetazione, colle sue grazione colline, con suoi sepolcri e colle sue torri solitarie, circondate di edera, e non si potrebbe trovare teatro più adatto per i grandi fatti delle storie antiche. Qui per contro tutto ha aspetto di decadezza, di abbandono, e non si vedono che i Capuccini aggirarsi solitari per quella pianura sassosa, per entro a quei labirinti scavati nel sasso. Mi rimpromettevo molto da queste latomie, per quanto ne avevo letto ed udito: però desse superarono la mia aspettazione. Un monaco mi aprì la porta, e tutto ad un tratto mi trova in un ampio recinto, scavato dalla mano dell’uomo nel vivo sasso. Trovai stanze dell’ampiezza di una piccola piazza, colle pareti tagliate a picco, dell’altezza di ottanta piedi, parte della tinta giallognola propria delle rovine greche, parte di colore rosco armonico. L’edera le ricopre in gran parte, arrampicandosi su per quelle in cerca del sole, e della luce, e ricadendo quiadi in graziosi festoni; il piano è smaltato di fiori, e qua e là nelle fessure della roccia, crescono allori, leandri e pini. Queste latomie erano un tempo coperte; si erano lasciati a sostegni pilastri naturali, ma il tetto rovinò quasi dovunque per il tempo, per le intemperie e per i terremoti; ed i massi giacciono confusamente ammonticchiati, formando gole, stretti, valli, in guisa, da dare imagine in miniatura di una catena di monti. Gli spazi aperti alla luce, furono dai capuccini ridotti ad orti, a giardini, che possono dirsi il contrapposto degli orti pensili di Semiramide, trovandosi alla profondità di sessanta ad ottanta piedi dal livello del suolo, ed in quelle cavità vegetano stupende piante di aranci, di melagrani, vili, cipressi, mirti, e non mancano neppure erbe e legumi, che i monaci coltivano per la loro parca mensa. In una di queste latomie mi colpì un bel colpo d’occhio; vedevasi sorgere fra le alte pareti tutte rivestite d’edera, il convento sull’orlo della cavità, ed alcuni pini penzolanti su questa. Si dimentica che queste profondità così