Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/699

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ad Epipola, la quale giace in alto nella campagna, è piuttosto malagevole, ed è d’uopo farla a piedi od a cavallo, imperocchè non appena si arriva sul territorio antico di Epipola, è necessario arrampicarsi per una orribile strada sassosa ingombra di rovine, e di massi di roccia calcare. Epipola occupava il punto più elevato dell’altipano, e confinava col colle Eurialo, al vertice di tutto il triangolo, mentre più sotto l’Eurialo sorgeva un’altra eminenza, il Labdalo. Sono tuttora oggidì riconoscibile le due alture, carattestiche di quella parte dell’antica Siracusa, e portano il nome di Belvedere, e di Mongibellisi.

Il Labdalo era stato fortificato dagli Ateniesi sotto Nicia per dominare la città; si erano dessi fortificati parimenti in Epipola, finchè furono scacciati di là dai Siracusani comandati da Gelippo, i quali in allora, secondo quanto narra Diodoro, atterrarono tutte le mura in quell’altezza, e da quell’epoca il Labdalo solo viene ricordato quale fortezza. Se non che Dionigi fece scomparire tutte quelle antiche fortificazioni in occasione della costruzione delle famose sue mura a settentrione di Epipola, le quali si stendevano per la lunghezza di trenta stadii, pari quasi ad un miglio tedesco. Queste mura erano fornite di quando in quando di torri, e costrutte con massi di tal volume, che difficilmente potevano essere atterrati. Non risulta se Dionigi abbia costrutto pure fortezze sull’Eurialo, e sul Labdalo; unicamente si sa che l’Esapilo, per il quale i Romani s’introdussero nella città si trovava a settentrione di Epipola, e sorgeva pure fuor di dubbio in quelle mura la torre Gallagra, che i Romani assaltarono durante le feste di Diana. Gli avanzi che ora rimangono del Labdalo, quei massi enormi della lunghezza di quattordici a sedici palmi, quelle fondamenta di torri, i fossi, le gallerie sotterranee, tutto prova che quivi fu una fortezza regolare, e che non vi esistettero soltanto le opere provvisorie fatte dagli Ateniesi, in vista dell’assedio. Secondo il sistema antico dei Greci, tutti quei massi voluminosi sone sovrapposti gli uni agli altri senza cemento, e gli avanzi che ne sussistono,