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Pagina:Rimatori siculo-toscani del Dugento.djvu/147

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i - gallo o galletto 137

II

CANZONE EQUIVOCA

Si lagna che da più d'un anno sia caduto in servitù di lei
e ne loda le bellezze.

Credea essere, lasso!
corno quei che si parte
da ciò che piò gli è danno.
Or son caduto, oi lasso!
5loco non ebbi parte,
trapassai’ è piò d’anno,
com’este ad esser servo
de voi, donna, cui servo
de bon cor, ciò m’è viso.
10Si siete adorna e gente,
faite stordir la gente,
quando vo’ mira ’n viso.
Ed eo, ponendo mente
la vostra fresca céra
15ch’è bianca più che riso,
feristemi a la mente,
und’ardo corno cera:
levastemi lo riso.
Le man vostre e la gola
20cogli occhi mi dan gola,
tanto a veder, s’io miro,
mostran che l’autre membra
vaglian piò, ciò mi membra;
pur de tanto mi smiro.
25Volea veder non pare
nessuna donna roma
quanto voi bella sia;
non trovai vostra pare.