Pagina:Rimatori siculo-toscani del Dugento.djvu/175

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iii - panuccio del bagno 165

di tale in cui piacere e virtù trovo,
e non solo io l’aprovo,
ma suole operazion, suo gran valore;
25che eo quasi un colore
cerno di suole virtù quanto a sembianza.
Che se far dimostranza
volesse, in dir, del suo gran valimento,
daria conoscimento
30a ciascun chiaro di lei fermamente,
per ciò che veramente
altra no ha ver’lei mai parimento.
Come a la sovra sua cara valenza
non potè altra aver mai simiglianza,
35cusi senza fallanza
non pò mio amore alcun altro semblare;
ch’eo no ho solo in lei d’amor voglienza,
oh’è, in altrui, voler con seco om bene;
ma mia voglienza è bene
40in suo piager lo mio sempre di fare;
e ciò deo certo fare,
ch’ella m’ha fatto quel che in me non sono:
che per suo caro dono
del suo remiro tanto virtuoso
45m’ha fatto grazioso
in sua potenza, nel mio cor passando,
ove mise formando
del suo degno sentir fermo riposo.
Preso ha riposo in me suo pensamento
50e l’alma forma di sua simiglianza,
la qual dato ha mutanza
a l’ofuscato mio primero stato
per suo gran virtuoso operamento:
che miso ha dignità nel cor non degno,
55e ’l suo valor si degno
ha l’esser mio nel suo- già trasformato:
che per mio vero grato