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40 i - i rimatori pistoiesi


e ciò prova non solo il fatto che non son pochi i codici che la contengono, ma l’averla messa in musica Casella. Le due prime canzoni sono nel Laurenziano-Rediano 9, la terza è nel Vaticano 3214 e nel Riccardiano 2846.

Canz. I, vv. 2-4: «fa’» e «ha’». Cosí interpetro, poiché è certo che in tutta la strofa il poeta parla in seconda persona ad Amore.

v. 13: «e’». Ho aggiunto l’apostrofo, perché è qui molto naturale questo «e’» = «egli» pleonastico.

v. 20. Pongo un punto e virgola dopo «mei» e muto il «che» in «ché», perché è certo che il senso cosí corre meglio.

v. 34: «com’». Muto pel senso il «con» di L in «com’».

v. 39. Com’è in L, il verso è falso: «Movet’ormai a merzede».

v. 48: «fior’e di nobeltate». Cosí L, e, anche per cagione di senso, mi attengo a questo codice.

Canz. II, vv. 34-5. Ho adottata la punteggiatura del Valeriani, perché in tal modo il v. 34 spiega come «sua vista era cangiata» verso di lui.

v. 56: «n’ha dato lei». Cosí ha L, e cosí credo si debba leggere, e non «n’ha dato a me», come posi nella mia antica ediz., tratto in errore dal Valeriani, che aveva rabberciato il passo con un «m’ha dato».

v. 61: «Ché grave ’n lui». Pongo dinanzi a «lui» un «’n», che è in L e che avevo soppresso nella mia precedente edizione.

Canz. III, v. 10. Per questo verso adotto, sebbene non sia nei codici, la buona lezione data dal Nannucci nel suo Manuale.

v. 14: «dolere». Cosí deve certamente leggersi per necessitá di rima.

IV

PAOLO LANFRANCHI

Un Paolo Lanfranchi da Pistoia, che è certamente il rimatore, perché nessun altro di questo nome apparisce in documenti pistoiesi, fu dal febbraio all’ottobre del 12S2 a Bologna; vi era ancora il 21 gennaio del 1283 (v. il mio art. cit. nel Libro e la stampa, p. 144). Di lá, molto probabilmente, visitò insieme con Guiraut Riquier e Folquet de Lunel la corte di Pietro III d’Aragona nel 1283 o nel 1284. Alla corte di quel re, e precisamente fra il 1283 e il 1285, anno in cui morì Pietro III, scrisse il sonetto in provenzale: Valentz segneur. Più tardi, dalla Spagna fece ritorno in Pistoia, donde fu bandito per violenze private nel 1291 (v. i miei