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     S’alcun darli dovesse
Marche venti d’argento
Et un altro trecento
Al qual volessi tutto perdonare;
Se ’l primo si dolesse
Di tal perdonamento
Farìa gran fallimento
Perchè ciascun puo quel ch’è suo donare.
Cosi se dio talor perdona o tarda
Ad alcuno el penar ch’à meritato
Non ha ingiurïato
L’altro in quel caso, se gliel dà presente:
Ma chi è saggio suo peccar risguarda,
Et contrizione avendo del peccato
Acquista bono stato:
Che dio perdona a chi di cor si pente.

     Dovem creder di vero
Che non può rimanere
Senza merito avere
Ben, che l’om faccia, ne mal impunito.
Non è alcun sì fero
Ch’almen per ben parere3
Di quel ch’ha in podere
Non dia per dio da lui stando partito;
Onde per meritar quel poco bene
Talor prosperità gli è consentita
Nella presente vita
Et poi riceve punizion del male: