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XIX.


     A mantenere l’amistà di frate
Convienti, che il saluti con la torta,
E sia del tutto l’avarizia morta
In far migliacci e cose dilicate.

     S’è poi eletto vescovo od abbate,
E vuoi parlargli, egli è chiusa la porta;
Fa dire: Or non si può, che si diporta,
Che le vivande non sono avvallate.

     Se vuoi dir, che de’ buoni ce n’è alcuno,
Qual più semplice par, quel n’è maestro;
D’altra ragion non n’è di mille l’uno.

     Ha mele in bocca, e fele ha nel canestro;
Però se veste bianco, o bigio, o bruno,
Istà discosto, e pon mano al balestro.