(pur mio collega nella R. Commissione per li testi di lingua) pieno di prudenza, di acuto intelletto, di erudizione non ordinaria, amatore operoso di ogni bene della comune madre Italia: la quale dopo tanti moti e burrasche è prossima a trovare il suo piano, e della quale egli morì consolato d’aver benchè tardi veduta la tanti secoli e da tanti magnanimi e grandi uomini sospirata libertà con segni credibili di lunga e prosperosa fortuna. È perciò degno che la patria ricordi ed onori ad eccitamento degli studiosi, a rimprovero degl’infingardi gli uomini come lui che non riputarono vano trastullo di oziosi ma necessari strumenti di civiltà gli studj; ed è vie più degno ed onesto che lo ricordi con affetto cordiale la nostra piccola società, da lui vivendo onorati. Maggiormente che molti