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Sopra ’l Sepolcro del Signor

CAVAGLIER. GIO. BOLOGNA.

SONETTO CIX.


Q
Uesti avvivando i duri bronzi, e i marmi

Spirito diede lor sembiante al vero,
     E sudando al mirabil magistero
     Schivò del Tempo ingiurioso l’armi;
Però Febo à la Cetra illustri carmi
     Accordi homai sovra ’l Sepolcro altero;
     E la macera Invidia il rìo pensiero
     Cangi, e di strali di velen disarmi.
A te pietoso peregrin, che passi
     Lagrime non si chieggon, nè sospiri.
     Tal cura ei diede à’ suoi vivaci sassi.
Ma sol, che la bell’opra intento ammiri
     Di lui, che’n grembo à la virtute stassi
     Cinto di gloria tra’ celesti giri.


Sopra ’l cavallo fatto dall’istesso in Firenze.

MADR. LVI.


G
Eneroso destriero

O Viator son’io
     S’hai di saper desio;
     S’io son’ ò finto, ò vero
     Opra tù, che ’l gran Duce, il gran Guerriero
     Ch’io sostengo su ’l dorso
     Mi sproni, e ratto affretterommi al corso.


Sopra