Pagina:Rime (Gianni).djvu/115

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52 canzoni.

versi: Chè se per voi servendo fosse morto Poco varrebbe poi darli conforto, intendeva certamente di chiudere la canzone: in questa stanza, che ha ancora una costruzione metrica diversa dalla canzone in discorso, non fa che ripetere ciò che ha detto nel commiato su citato. E mi pare che basti. Si può vedere a questo proposito quel che dice il professor L. Biadene, nel suo scritto: Il commiato nella canz. ital. del sec. XIII e XIV, (Miscellanea di Filologia etc, in memoria del Caix e del Canello), il quale pone la canz. Donna, se ’l prego fra quelle la cui ultima stanza funge da commiato (p. 360-361). Non so da quale cod. la traessero gli editori di Cino: noi l’abbiamo trovata col nome di Lapo in tutti i mss. che contengono la canz. precedente.

Varianti dei codici e delle stampe del Ciampi e del Fiacchi, che pubblicò questi versi in nota, derivandoli dal codice Pucci: 1. C. settu; sofferença; R. et tu; f. B. E tu; 4. c. sii giunta; 6. f. B. provedenza; A. aveste p.; 7. f. io ’l lasciai; debole; B. ir lasciai; 13. C. comme; 14. 11 Fanfani dice che questa poesia è.... una ballata! Ma questo non è che uno dei più modesti spropositi che adornano l’edizione di Cino, procurata da quell’illustre uomo.