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L’IDILLIO DI ORLANDO
Che non può far d’un cor ch’abbia soggetto |
Apparia tremolando all’orizzonte
La tenue luce della nuova aurora
E la vaghezza delle rosee impronte
4Crescea più viva coll’andar dell’ora,
Quando, sul fido Brigliadoro, il Conte
Uscì pensoso di Baldacco fuora
E d’ignoti sentier sull’erba molle
8Lentamente discese il verde colle.
Come giovine sposa, allor che il sole
Fra le cortine del balcon s’affaccia,
Lascia lenta le coltri e volger suole
12Al conscio letto con desio la faccia,
Ma, rivestita poi, non più si duole
Rimemorando i baci e il sonno scaccia,
Indi lieta intrecciando il crin disciolto
16Canta allo specchio e amor le ride in volto;