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L'IMPARZIALITÀ DELLO STORICO 119

conoscenza, infatti, è sempre relativa alle facoltà umane e alla durata della vita umana: è certamente incompleta. La nozione che il singolo acquista di un periodo, di un episodio, è in rapporto col suo abito mentale; è quindi parziale, non solo in quanto è incompleta, ma anche in quanto subisce l’influsso della personalità dello studioso. L’imparzialità può sussistere solamente quando tutto è noto: ogni circostanza, ogni motivo, ci siano o non ci sian stati trasmessi in iscritto. La conoscenza divina, essendo completa, può essere imparziale, ma quella umana non è mai assoluta poichè sempre risente l’influenza delle limitate cognizioni umane e risulta quindi necessariamente parziale; su questo non mi sembra possano sorgere dubbi.

Si ammetterà subito, m’immagino, che, in questo senso, lo storico non potrà mai raggiungere la verità assoluta dei fatti e quindi nemmeno la completa imparzialità: qualcuno potrebbe tuttavia osservare che è in suo potere di evitare la interpretazione della storia secondo i proprii sentimenti e le proprie opinioni, e quindi l’esposizione degli eventi secondo il colore della propria mente; ch’egli, per così dire, dovrebbe essere semplicemente passivo, lasciando al corso degli avvenimenti di riprodursi nelle sue pagine: che dovrebbe avere l’impassibilità del medium spiritistico il quale trasmette, senza modificarle, le comunicazioni da un altro mondo. Ora, è appunto tale passività della mente che mi sembra inconciliabile colla seria investigazione; la storia del passato non si presenta a noi bell’e fatta, ma dev’essere scovata. Gli eventi non si classificano affatto secondo l’ordine della loro importanza, ma richiedono di essere vagliati onde sia dato di scorgere quali fra essi meritino maggior attenzione.

Ci fuorvia, mi pare, l’analogia spesso addotta fra lo storico e il giudice imparziale, la cui passività nello ascoltare la causa è solo uno degli elementi nel procedimento legale. Vi è molta attività da parte del magistrato che sostiene l’accusa, come pure nell’escussione e nel confronto dei testimoni le cui asserzioni devono confermarla o confutarla; l’opera del giudice mercè la quale egli elimina quanto nella causa vi è di irrilevante e la riassume nei punti essenziali, è resa possibile soltanto dai procedimenti anteriori; e l’indagine storica corrisponde non tanto all’elemento conferito dal giudice nel processo quanto a tutto il complesso di