Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
cos’è la terra? | 207 |
mente alla profondità? Anche per semplice intuito noi comprendiamo che lo schiacciamento polare del Geoide deve produrre in alcuni punti della massa delle pressioni, in altri delle tensioni; l’attrazione lunare e solare che deve determinare nella massa non interamente rigida dalla Terra una piccola marea, provocherà nelle calotte sollevate una dilatazione, nella zona depressa una compressione; e così via.
Alle maggiori profondità, dove le deformazioni prodotte dalle forze esterne e dallo schiacciamento polare debbono essere meno sensibili, e dove la temperatura è molto elevata e il materiale dev’essere quindi più plastico, predominerà probabilmente la pressione e questa andrà crescendo colla profondità, ma con una legge che non ci è dato assegnare.
Quale può essere inoltre la conseguenza di questo aumento di pressione?
Tra tutte le sostanze note, la grande maggioranza, quando si fonde, cresce di volume, alla pressione normale, mentre poche, tra cui l’acqua, si contraggono. Ora la Termodinamica dimostra che per le prime, crescendo la pressione, la temperatura di fusione si innalza, mentre per le seconde si abbassa: l’esperienza ha pienamente confermato, entro limiti abbastanza alti di pressione, questa conseguenza teorica. Su di essa si fonda, come s’è detto, uno degli argomenti dei sostenitori della solidità della Terra: poichè tutte le rocce e i metalli appartengono alla prima e più vasta categoria, l’alta pressione negli strati profondi impedisce la fusione, perchè la temperatura dominante ad ogni profondità è minore di quella che sotto pressione altissima si richiederebbe per la fusione.
Tale conclusione non è giustificata, perchè noi non sappiamo nè come cresca la temperatura, nè come cresca la pressione. Inoltre Tamman ha dimostrato che a pressioni elevatissime, di molte migliaja di atmosfere, tutto le sostanze entrano nella seconda categoria, debbono, cioè come il ghiaccio contrarsi quando si fondono, e allora un aumento di pressione ne facilita la fusione. In alcuni punti poi può dominare anche, invece di una pressione, una tensione dilatante, che entro certi limiti favorirebbe pure la fusione.
Siamo quindi davanti non a una linea sola di possibilità, che si possa seguire con un solo processo deduttivo partendo dall’uno o dall’altro dei postulati sulla distribuzione della