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la morte 109


fosse adoperata dagli individui delle successive generazioni, per circa 1500 anni (prendendo l’età di 30 anni come età media della generazione dei figli). Evidentemente questo paragone non è del tutto giustificato, nè, anche a parte questo, si può indurre con certezza, dall’esame di questo fatto di soppravvivenza per un periodo determinato, che il peduncolo della Vorticella possa vivere in eterno, senza bisogno di essere mai rigenerato. Ma se non si può avere la certezza di una simile immortalità, nè si potrà avere mai, perchè le osservazioni nostre saranno sempre limitate ad un periodo finito di tempo, pure questo è certo: che la necessità della morte di quest’organo non è dimostrata; non abbiamo dati per supporla.

Se questo vale per gli Infusorî, si aggiunge che in molti Protisti l’esistenza di un atto fecondativo di qualsiasi genere, non è nemmeno sospettato, almeno fino ad oggi: così nei Batterî; di più, quel modo speciale di riproduzione che va sotto i nomi di sporulazione e simili, e che pure spesso è collegato colla distruzione di una parte dell’organismo cellulare, o del suo nucleo, anch’esso sembra talmente soggetto alle condizioni esterne in cui la vita si svolge, da non costituire spesso una necessità per la specie e per la sua esistenza.

Più a titolo di curiosità che altro, ricordo una ingegnosa ma fantastica idea del Lendl (1890), il quale afferma che i Protozoi non sono tutti immortali (nemmeno virtualmente), ma dei due individui che nascono per scissione, uno soltanto può esserlo. Egli crede che ogni cellula durante la propria vita si carichi di sostanze, in parte nocive, e che non possono essere tutte eliminate, tranne che per mezzo della divisione cellulare che le fa andare in una delle cellule figlie, restando l’altra purificata; queste sostanze impedirebbero la continuazione indefinita della vita; anzi l’autore considera il processo di divisione dei Protisti come una modificazione del processo di escrezione per il quale le sostanze da escernere sono mandate via insieme con un pezzo di cellula. Ho citato questa teoria che si opporrebbe molto ai concetti fin qua esposti; ma veramente mi sembra che non vi sia nei fatti nessun punto d’appoggio per queste idee, colle quali si immaginano cose che nessuno ha mai constatato, e che urtano contro tutto ciò che si sa della divisione dei Protisti, la quale sembra essere in due parti praticamente uguali.