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Pagina:Rivista di Scienza - Vol. II.djvu/206

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198 rivista di scienza


e dal ragionamento che è un fenomeno mnemonico complesso a tutti quanti i fenomeni fisiologici in genere, compresi per primi quelli dello sviluppo ontogenetico, — l’aspetto come di un prepararsi a certe condizioni di equilibrio, prima che esse si realizzino nella loro totalità. Ed è in questo prepararsi anticipato a condizioni future che consiste, appunto, quella finalità, quella «Zweckmässigkeit», che rivestono tutti i fenomeni vitali e tutti gli atti della psiche.

Fra le teorie prettamente meccaniche o fisico-chimiche e le teorie vitalistico-animistiche vi ha dunque posto per una terza concezione, sostenuta da chi scrive, e che in mancanza di vocabolo più adatto potremo chiamare vitalistico-energetica, tale che, pure ammettendo che l’energia vitale, — forse non altro che energia nervosa, — costituisca una forma di energia a sè, sottoposta naturalmente alle leggi generali dell’energetica, ma diversa per alcune delle sue proprietà dalle altre forme di energia sì come queste sono diverse fra loro, supponga nello stesso tempo, in questa energia vitale o nervosa, proprietà elementari ben definite, dello stesso ordine di semplicità di quelle manifestatedalie altre forme di energia, dette fisico-chimiche1.

Senza certo potere dare per ora dei fenomeni della vita una vera e propria spiegazione, nel senso stretto della parola di permettere una previsione più estesa o più precisa, pure tale concezione ci sembra possa rappresentare un nuovo punto di vista, atto a guidare le ricerche in una direzione diversa e più promettente di quella semplicemente meccanica o fisico-chimica seguita fin qui. Ricerche, che, rivolte precisamente a determinare e a distinguere quelle proprietè elementari che l’energia vitale, o nervosa che dir si voglia, ha a comune colle altre forme di energia, e quelle per cui essa invece se ne differenzia, potrebbero un giorno venire appunto a comporre il dibattito secolare fra vitalisti e materialisti.

Milano.

Eugenio Rignano

  1. Vedi Eugenio Rignano, Sur la trasmissibilité des caractères acquis. - Paris, Alcan, 1906; ed. it., Bologna, Zanichelli, 1907; ultimo capitolo: «Il fenomeno mnemonico ed il fenomeno vitale».