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10 rivista di cavalleria

siano cioè applicabili in terreno vario, sia per la ragione anzidetta, sia per non limitare le facoltà dei comandanti in sott’ordine, sia infine per lasciar loro una certa elasticità di manovra che li obblighi a dar sfogo alle loro qualità ed a convincerli che non basta sapere a memoria dei comandi e dei modi di evoluzione per possedere lo spirito dei regolamenti; come giustamente si esprime il testo francese.

Quindi, poche prescrizioni assolute, ed in loro vece: principii nettamente posti, norme di massima che indirizzino il sentimento dell’iniziativa e dell’imitazione, pel caso (da non perdersi mai di vista) di dover agire dinanzi al nemico; il tutto accoppiato ad una certa libertà di manovra, subordinata cioè alle condizioni del terreno ed allo scopo da raggiungere; perchè è vano illudersi, in quelle circostanze, il comandante non può intervenire in tutto, comandare tutto e ciascuno deve sapersi regolare da sè in modo da fare presto e bene.

Io potrò errare, ma, a mio modo di vedere, un regolamento che non sia improntato a tali concetti, non mi sembra sia fatto per sviluppare, nei comandanti in sottordine, il colpo d’occhio manovriero; inquantochè dessi attenderanno sempre l’imbeccata del comando, per agire secondo prescrizioni tassative e di nulla si preoccuperanno durante le fasi dell’azione, puntando magari nel vuoto, sol perchè non capirono o non ricevettero il comando pel cambiamento di direzione.

Un nuovo regolamento, concepito come sopra è detto, potrebbe inoltre ridursi di molto, rispetto a quello attuale; perchè, quando fosse sviluppata la scuola di plotone, base di tutte le evoluzioni, il resto potrebbe limitarsi all’accenno delle forme che possono prendere tanto lo squadrone quanto il reggimento e le unità maggiori; inquantochè, pel passaggio da una formazione ad un’altra, se non fosse comandato altrimenti, non resterebbe ai vari comandanti che portarsi, per la via più breve, nel modo più razionale ed a conveniente andatura, come sarà specificato in seguito, al posto che loro spetta.

In allora, accennate le formazioni fondamentali o di manovra, nonchè l’andatura da usarsi in presenza del nemico, il