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14 rivista di cavalleria

cioè il rapporto presentato al Ministero della Guerra dal comitato incaricato della revisione di quello già esistente; e questo io caldeggio vivamente, inquantochè, è d’uopo sempre parlare all’intelligenza degli individui, se vuolsi svegliare in essi l’assopita disanima delle cose, ed abituare ad agire non per materiale applicazione, sibbene per raziocinio, frutto della comprensività delle disposizioni.

Così facendo, le varianti testè introdotte, ad esempio, nel nostro nuovo regolamento di esercizi, sarebbero apparse come naturale conseguenza dei criteri che le presiedettero e non come un’apparente manìa di riduzione.


IV.

Descrizioni e figure.

Nella guisa istessa che la sola descrizione del terreno, fatta a mezzo di parole, non riesce a dare a colpo d’occhio la sua configurazione, così la sola descrizione dei movimenti non vale, negli esercizi e nelle evoluzioni, a rappresentarci d’un subito ed esattamente gli atti successivi e finali, nonchè il passaggio da una formazione ad un’altra.

Eppertanto, come la topografia si serve essenzialmente della rappresentazione grafica e ricorre alle memorie descrittive solo per quel tanto che non può dare il disegno, così troverei conveniente che, nei nostri regolamenti, si facesse uso delle figure su vasta scala e si limitassero le descrizioni a ciò che è puramente e semplicemente necessario ed inevitabile.

Con tale sistema oltre ad indicare celeremente, e meglio, quanto si vuole ottenere, si eviterebbero le incertezze, i dubbi che spesso lasciano anche le più minute descrizioni. Ciò è facilitato, oggidì, dalla fotografia istantanea che permette di fissare anche gli atti del movimento, motivo per cui si può trovare in essa un grande ausiliario per la riproduzione ad es. del maneggio delle armi, del volteggio, delle andature del cavallo, ecc. per dare all’istruttore un’idea esatta di quello che deve spiegare ed ottenere.