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160 rivista di cavalleria

nell'esercizio di un comando, dovrebbe essere il coefficiente più importante, se non esclusivo, del giudizio.

Poichè peraltro è difficile procurarsi il lusso di un’azione reale di guerra, le manovre dovrebbero proporsi in modo speciale questo fine vitale per la creazione dei comandanti ed i giudici ad esse proposti avere la facoltà di dare un giudizio diretto decisivo ed immediato sull’avvenire dei comandanti.

Nelle dichiarazioni d’inidoneità il rigore dovrebbe essere ispirato, non solo al criterio positivo delle qualità accertate, ma alla necessità della selezione indispensabile, perchè il comando possa essere affidato agli elementi assolutamente superiori.

Per quanto si riferisce alle condizioni psicologiche dei giudici, questi debbono aver purificato lo spirito di tutti gli elementi affettivi che costituiscono il fondo della psiche umana, l’amicizia, il cameratismo, le vigilie d’armi in una lunga carriera, ogni considerazione umanitaria e filantropica deve esser sacrificata alla sincerità della missione, che la legislazione affida alle commissioni, e la cui funzione ideale, secondo la formula della legge e le esigenze dell’arma, non è raggiunta se non quando sia compiuta la strage del maggior numero, per sgombrare il terreno ai pochi ottimi, a quei soli valori che affidano per l’avvenire.

Il sistema è formale e benchè rappresenti una grande garanzia pei più, forse ripeto, per le caratteristiche esigenze dell’arma non assicura sempre la rapida selezione in maniera di creare un vivaio di capi giovani, audaci di una grande autorità morale e di un eccezionale vigore fisico e psichico.

Forse sarebbe più utile, più pratico, più razionale fornire agli ottimi la possibilità di forzare il vicolo cieco dell’anzianità di servizio, dando prove indiscutibili di valore personale, e di questo concetto, per quanto inviso agli ortodossi dell’anzianità, infinite ed utili applicazioni potrebbero esser fatte, moltiplicando i mezzi, le occasioni ai giovani per farsi valere, facendo penetrare nei corpi un’onda vivificatrice di proficua emulazione.

(Continua).

Dott. Corradini