Pagina:Rivista di cavalleria (Volume I, 1898).djvu/247

Da Wikisource.

sulle evoluzioni della cavalleria 245


Ricordiamoci inoltre che la frotta non deve essere confusa con gli stormi, essendo questi una vera e propria formazione di combattimento, e l’altra una formazione di marcia; eppertanto se dobbiamo cercare di abilitare gli individui nella manovra a stormi (per spiegarli, per raccoglierli, per cambiare fronte, ecc....), esercizio di somma importanza perchè mette, come nessun altro, gli uomini nella mano del proprio comandante; altrettanto dobbiamo evitare, con truppa già istruita, di usare la frotta; avvegnachè nella marcia gli individui debbono, per quanto è possibile, conservare l’ordine. La frotta, torno a ripeterlo, e non mai abbastanza, deve riservarsi esclusivamente per la marcia in terreno rotto, cercando anche qui di possibilmente allargare la fronte a stormi anzichè estendersi in profondità, e, come istruzione, per passare con celerità dal disordine all’ordine, ma per nessun altro scopo.

2° Il passaggio di una stretta non può effettuarsi che col centro, mentre si ripiegano le ali; e quindi per riformare i riparti, gli individui che sono rimasti indietro, non hanno che a portarsi in linea, regolandosi, in tutto e per tutto, come per la formazione della colonna dalla linea e viceversa.

Tanto l’ostacolo poi, quanto il terreno rotto, già l’ho accennato, si deve cercare di superarlo, per quanto è possibile, con ordine che si avvicini più agli stormi che alla frotta, inquantochè l’allungamento trae seco l’arresto della colonna e produce una perdita più o meno grande di tempo, che può essere preziosissimo. In tutti i modi, gli individui si troveranno sempre nella condizione di poter riprendere il loro posto primitivo, inquantochè non avranno che a serrarsi ed a disporsi in due righe oppure a portarsi in linea, secondochè si trovavano in formazione di stormi o di frotta.

3° Dopo una carica in foraggeri, la cosa sarà ben diversa, inquantochè non tutti saranno fortunati di poter rispondere all’appello, epperciò tanto in questo caso, come in quello che considereremo nel numero successivo, non v’è che un sol modo di raccogliersi, ed è quello delineato dal regolamento, cioè: i cavalieri si riuniscono dietro la guida il più presto possibile, senza tener conto, nè del numero, nè della riga