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lette, o di salvarsi fra i ruderi e le catacombe di cui abbonda la campagna, dal genere di ostacoli infine che i cavalieri sono obbligati a superare pur di seguire il galoppo, la caccia in campagna romana può ritenersi più diffìcile e più seria di qualsiasi altra, anche di quella praticata in Inghilterra, dove la volpe si va a cercare al covert, ov’è nutrita e protetta.

Alla Società Romana si deve la lode di avere, sola in Italia, mantenuto le tradizioni dello sport, non ammettendo simulacri di caccia e cercando l'animale che i cani dovranno inseguire, a differenza delle altre cacce a cavallo praticate da noi, ove l'animale da cacciare è allevato in domesticità e condotto sul posto!

Agli abiti rossi che seguono i cani, si aggiungono oggi molti ufficiali dell'esercito, e sempre numerosi forestieri, che tornano ogni anno a percorrere l'incomparabile campagna e ad ammirare la monotona e pur sempre bellissima vista del classico e severo paesaggio di Roma.

Vicenza, 20 aprile 1898.

P. Campello della Spina

Sottotenente in Genova Cavalleria.