Pagina:Rivista di cavalleria (Volume VII, 1901).djvu/170

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per l’equitazione di campagna 165

sogno di un conveniente esercizio, basato sempre sui soliti principi intesi a non richiedere nulla d’artificiale e di forzato, ma solo a secondare la natura, cercando di lasciare libero il cavallo e di evitargli il dolore inutile.

Chi non ha sentito dire che meno si fa saltare un cavallo e meglio salterà in caso di bisogno, e che ogni salto toglie al cavallo un po’ del suo valore? Quanto questa idea sia assurda io non starò a dimostrare, ma essa trova la sua ragione nel modo imperfetto come si eseguisce da molti questo esercizio, sì che il cavallo ricevendo fastidio e dolore da chi lo monta, impara a saltar male e a rifiutarsi; di più, le cattive azioni del cavaliere e gli equilibrii falsi e forzati che in conseguenza di esse il cavallo è costretto a prendere, arrecano certamente danno all'animale, e accade quindi per il salto ciò che abbiam visto dover accadere per tutte le altre azioni del cavallo. Perciò, condizione prima perchè un cavallo riesca buon saltatore è che esso non provi nell'esecuzione del salto inutili sofferenze. Questo deve sempre aver presente il cavaliere, e ricordarsi che disgustosissima e produttrice di noiose conseguenze è sempre per il cavallo ogni azione che gli contraria i movimenti naturali e direi quasi meccanici che fa mentre salta.

Lo studio principale deve esser fatto sulla bocca del cavallo perchè le azioni fatte su di essa sono le più dolorose e possono modificare tutto l'equilibrio naturale del cavallo.

Data l’importanza di questo studio, vediamo brevemente in qual modo il cavallo compie il salto, e prendiamo perciò a studiare un saltatore che salta in libertà. Giungendo in prossimità dell’ostacolo, noi vediamo che esso porta la punta del naso in avanti distendendo l'incollatura. Questo movimento, che dà agio al cavallo di meglio osservare e misurare l'ostacolo è di molta importanza, anche per l'esecuzione meccanica del salto. Ed infatti, mentre il cavallo distende l'incollatura, punta fortemente le anteriori a terra che ricevono il peso del corpo per buttarlo sulle posteriori quando queste si saranno disposte nel modo conveniente per riceverlo. Con ciò il cavallo porta più