Pagina:Rivista di cavalleria (Volume VII, 1901).djvu/510

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requisiti ed attitudini eccezionali, possono impunemente trascurare, nonchè violare, elementi che la massa non può nè trascurare, nè violare, ma possedere saldamente per raggiungere quell’aurea mediocrità che da essa si richiede.

Premesso ciò, premesso che non ho intenzione alcuna di discutere il valore tecnico delle teorie nelle quali il Caprilli è maestro, e premesso, infine, che nessuno è più di me convinto dell’utilità somma di dare il massimo sviluppo all’equitazione di campagna, concluderò col dire che, ad onta delle ottime teorie, degli aurei consigli e delle grandi verità contenute in tutto il lavoro, il sistema, preso nel suo complesso, se risponde egregiamente come sistema d’equitazione di campagna, non risponde, che in parte, allo scopo cui tende l’equitazione militare.

Perchè, mi si chiederà, non dovrebbe rispondere allo scopo un sistema che contiene ottime teorie nelle quali l’autore è maestro?

Non risponde pel semplicissimo fatto che il vero scopo dell’equitazione militare non è quello dal quale il Caprilli è partito e sul quale si è basato per dettare le sue eccellenti teorie sul modo di andar bene in campagna.

Infatti: che cosa dice il Caprilli per giustificare la completa rivoluzione che vuol portare nel sistema in vigore?

Quale concetto si è fatto circa lo scopo dell’equitazione militare e del fine ultimo della cavalleria?

Vediamo:

A pagina 1 egli dice1: «andar bene in campagna — ecco lo scopo dell’equitazione militare».

A pagina 5 per chiarir meglio il suo concetto e perchè non sorgano equivoci sulla parola campagna egli aggiunge che: «il fine ultimo della cavalleria è l’equitazione di campagna».

Ma è proprio vero che lo scopo dell’equitazione militare è l’andar bene in campagna e il fine ultimo dell’arma di cavalleria è l’equitazione omonima?

Lo scopo vero, lo scopo unico al quale tende, presso tutti gli eserciti, l’equitazione militare è quello di formare un combattente a cavallo ossia di plasmare in pochi mesi un cavaliere capace di esplicare qualsiasi atto individuale e collettivo in guerra e il fine ultimo di tutte le cavallerie è quello di esplorare, manovrare e combattere a cavallo.

  1. Le pagine che andrò man mano citando si intendono riferite al lavoro del tenente Caprilli sull’equitazione da campagna.