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60 rivista di cavalleria

modificato, con posizione di testa modificata, snodato maggiormente in certe articolazioni; e ciò in base al concetto che solo un cavallo equilibrato sul centro di gravità, con testa verticale, e snodato nelle prime vertebre possa servir bene al soldato. Il fatto stesso che nei reggimenti non vi è un cavallo che corrisponda perfettamente a tali requisiti, e che tuttavia alcuni cavalli quali li abbiamo servono benissimo, dimostrerebbe che i metodi suggeriti dal regolamento sono di applicazione troppo difficile e, nello stesso tempo, che sono superflui. Vedremo, del resto, come l’andar male di tanti cavalli dipenda appunto dal volere ad ogni costo applicare ad essi esattamente certi metodi anche quando la loro costituzione non lo comporti, o vi facciano ostacolo altre difficoltà.

Io credo invece che si debba tendere ad avere il cavallo quale è in natura con naturale equilibrio, con naturale posizione di testa, poichè, se vi è bisogno di qualche modificazione di equilibrio, vedremo come il cavallo la possa compiere da sè durante il lavoro, quando gli sia lasciata l’opportuna libertà.

A queste idee fondamentali e costanti io credo debbano informarsi tutti i principii in fatto d’equitazione militare, perchè mi sono convinto che il cavallo quale è in natura, in fatto di posizione e di equilibrii, serve benissimo all’uomo e si adatta facilmente ad ubbidirgli e ad assoggettarglisi.

Le due equitazioni di cavallerizza e di campagna, sono, a mio credere, opposte; si escludono e si distruggono l’una coll’altra. Ciò avviene tanto più nei reggimenti, ove l’uso delle cavallerizze e di tanti altri dettati di una equitazione che ha troppe attinenze e derivazioni dall’alta scuola danno mediocri risultati; infatti, lasciando stare tutto il resto, sono d’una difficoltà troppo grande perchè possano essere bene applicati dai soldati.

Esaminiamo ora quali siano le doti che si richiedono al cavaliere ed al cavallo di campagna, per vedere se proprio non sia possibile di ottenerle anche senza applicare rigorosamente i precetti ora accennati.