Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/114

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necrologie 89

allo studio delle monete e che ad esse indirettamente si riferiscono. Esso fu donato dal suo autore al Museo triestino di antichità. Eppure il Kunz non menò mai vanto dei propri studî, ed alla sua modestia pari a’ suoi meriti è da attribuirsi se la sua attività rimase ignorata dalla moltitudine. Il suo nome invece si trova citato con onore in molte pubblicazioni numismatiche italiane e straniere, ed in tale estimazione egli trovavasi presso gli studiosi e gli scienziati da essere di frequente richiesto d’informazioni e consigli, ch’egli prontamente forniva, compiacendosi soltanto di poter per tal modo agevolare le investigazioni altrui.

Nel 1870 il Kunz che erasi già assicurata la fama di valente, venne creato conservatore delle raccolte donate dal cav. Bottacin alla città di Padova, e come tale egli illustrò quella preziosa suppellettile nel Periodico di Numismatica e Sfragistica dello Strozzi. A Padova egli non si trattenne se non pochi anni; chè avendo nel 1873 la città di Trieste, auspice l’egregio avvocato Carlo Gregorutti, decretato il riordinamento del proprio museo, ne venne a lui affidata la direzione. Con l’energia e la costanza che erano state sempre le principali sue qualità, egli si accinse alla difficile impresa, nella quale manifestò non solo la sua perizia e la sua dottrina nel campo della numismatica, ma altresì cognizioni archeologiche ed artistiche, frutto di assiduo studio e lunga esperienza. Per sua iniziativa a questo istituto venne procurato l’acquisto della ricca collezione del dottore Costantino Cumano, composta di monete di zecche italiane, particolarmente della veneta, di medaglie, bolle e sigilli, che da lui furono quindi descritti nell’Archeografo triestino. In una pubblicazione a parte egli fece conoscere gli oggetti più notevoli posseduti da questo museo ed in un capitolo speciale rilevò le monete di maggior pregio. Che il Kunz quale direttore del museo di Trieste abbia corrisposto all’aspettativa de’ suoi concittadini, vale ad attestarlo il fatto che quando egli dopo dieci anni di attività stabili di restituirsi nella sua amata Venezia, questo Consiglio Municipale unanimamente gli decretava solenne voto di ringraziamento e per la sua be-