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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/276

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commemorazione di bernardino biondelli 243


Nel Congresso degli Scienziati che si tenne in Napoli nel 1845 il Biondelli fece parte della Sezione archeologica, e ne fu Segretario, e come tale stese la relazione dei lavori e delle discussioni che vi si fecero, la quale venne stampata negli Atti del Congresso.

Il nuovo insegnamento di Archeologia ebbe principio nel 1851, nella sala di lettura annessa in quel tempo al Gabinetto Numismatico, e il Biondelli, innanzi a scelto e numerosissimo uditorio, vi lesse la prolusione (che fu poi stampata nel Crepuscolo di quell’anno) per indicare a larghi tratti la via che intendeva di percorrere nel corso biennale delle sue lezioni. “Egli si proponeva” (seguo le sue parole) “di esaminare tutti i monumenti architettonici delle antiche nazioni, prendendo le mosse dai Celtici, perchè più semplici e più strettamente collegati colle origini lombarde, per passare poi agli Etruschi, e quindi all’India dalla cui civiltà scaturirono l’assira e babilonese, la persiana e la egiziana, di ciascuna delle quali doveva trattare. Dall’Egitto egli passerà poscia nella Grecia e da questa in Boma, e trascorso così tutto il mondo antico, tratterà anche dei monumenti cristiani. Compiuta poi la ispezione generale dei monumenti architettonici dell’Asia, dell’Africa e dell’Europa egli si farà ad adombrare quelli degli antichi abitatori del Nuovo Mondo.”

Programma vastissimo ed audace davvero, che io ho voluto qui esporre perchè mi sembra caratteristico per mostrare qual fosse l’indole dell’ingegno e dell’insegnamento del prof. Biondelli.

Un saggio di codesto suo insegnamento diede il Biondelli pubblicando nel Crepuscolo del 1853 un breve Sunto di alcune lezioni sulle antichità americane.

Quando, nel 1861, il Biondelli inaugurava nella medesima sala del Gabinetto Numismatico il suo nuovo corso come professore della R. Accad. Scentifico-letter., le opinioni sue e i suoi propositi sul cómpito di un insegnamento superiore dell’Archeologia non erano mutati. Era sempre la vastità dei nuovi orizzonti archeologici che attraeva sopratutto e seduceva il Biondelli.